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al testo di Franco Bonvini
Anima muta
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Stava lì, sospesa, nell' abitacolo pieno di fumo sembrava come al bancone di un bar, strafatta e beveva, e fumava quelle super slim lunghe da zoccolona, doveva aver ballato nuda sul cubo tutta notte. Solo che il fumo era il mio e l' anima anche, nell' aria fredda del mattino riprese a ballare Non servì dirgli che ero stanco sembrava sorda nemmeno mostrarle le labbra, che leggesse, sembrava cieca e non diceva nulla come muta. Non diceva di primavere future o passate nè di prossimi inverni. Non parlava di gioia o dolore solo si mostrava, e mi teneva sveglio, io la pregavo di lasciarmi addormentare che ero stanco, tanto stanco. Ma lei non ascoltava più nulla. E così sono ancora qui.
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